Il calore dei colori
I
colori hanno due tipi di calore. Uno è il calore fisico, l'altro
quello che gli associamo per esperienza. Vediamo cosa sono!
Per
calore fisico di un colore si intende la quantità di luce che riflessa dopo
aver colpito la superficie, si trasforma in calore. Questa reazione
non è la stessa per ogni colore: il nero tramuta in calore molta
più luce di quanto non faccia il bianco. Ovviamente a parità di materiale e situazione! Se illumino un pezzo di ferro si scalderà
molto di più di quanto non faccia un pezzo di legno. Ed è questo il
motivo per cui la mia macchina bianca al sole d'estate resta molto
più fresca di quella nera del vicino. Si è visto che i colori più
“freddi” sono il bianco, il giallo e il rosso e quelli più caldi
il verde, il blu ed il nero.
Il
calore dei colori legato alla percezione è quello invece secondo cui
i colori più caldi sono il rosso, l'arancione, il giallo ed il verde
acido, ossia quelli legati all'idea di sole, fuoco, terra, l'estate
etc, che sono tutti elementi caldi. Al contrario i colori freddi sono
il violetto, l'indaco, il blu, l'azzurro, il grigio, il nero e il
verde-acqua, colori legati a materiali freddi, come il ghiaccio, il
buio, la notte, l'acqua, l'inverno, la pietra, etc. Il bianco è un
po' il colore jolly anche in questo campo poiché rappresenta sia la
luce (che porta calore) che la neve (notoriamente fredda). Anche qui
non dobbiamo dimenticare che i materiali dipendono allo stesso modo
dalla nostra esperienza: quindi una coperta di lana bianca sarà
calda, il gas blu dei fornelli è caldo. E l'auto nera del vicino
sotto al sole scotta!
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