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I PAVIMENTI INDUSTRIALI IN STATICO-DISSIPATIVI IN RESINA PER L’INDUSTRIA ELETTRONICA


Nell’edilizia industriale uno degli aspetti che ha maggiormente cambiato la sua importanza è la pavimentazione. Se fino a qualche anno fa era un elemento marginale relegato prevalentemente al ruolo di finitura per la quale spendere il meno possibile ora, grazie anche a un cambio delle normative, diventa un elemento centrale della progettazione di un edificio industriale. Il cambio delle normative, HACCP in primis, ha portato a una maggiore attenzione verso la sollecitazione della pavimentazione in ambiente industriale e logistico, alla qualità dei materiali usati e alla qualità dei prodotti realizzati dalle aziende stesse. 

Fra le caratteristiche fondamentali di un pavimento industriale troviamo la resistenza all’usura e la planarità, caratteristiche vitali soprattutto nei settori dove sono presenti macchine in movimento e impianti di lavorazione, che trasmettono il loro peso a terra. Un altro aspetto è la resistenza ai fluidi persi durante le lavorazioni e, in settori particolari come quello elettronico, la capacità di disperdere la carica elettrica accumulata, che rischierebbe di danneggiare i macchinari e i prodotti. 

Quando si parla di ambienti e settori simili, si parla di ambienti a rischio ESD, acronimo di “Electrostatic Discharge”, vale a dire le scariche elettrostatiche che si generano quando si trasferisce elettricità statica fra due oggetti, ad esempio per sfregamento. In ambito industriale si può generare ESD quando si calpesta un pavimento realizzato in materiale sintetico o lo si percorre con carrelli con rotelle in plastica. Le scariche elettrostatiche possono essere causate anche dalla collocazione di materiali sintetici vicino ai componenti elettronici o da rapidi movimenti d’aria. L’elettricità generata in questo modo viene immagazzinata dal pavimento, che la libera quando viene in contatto con oggetti elettronici, con il rischio di accorciare la vita dei macchinari e delle componenti elettroniche. 

Ciò pone particolarmente a rischio ESD le industrie elettroniche, i Centri Elaborazione Dati, le linee di montaggio, i magazzini di prodotti elettronici o infiammabili, i laboratori chimici e di diagnostica, le sale operatorie, le fabbriche di lavorazione della plastica, le aziende metalmeccaniche, le aziende di biotecnologie, le aziende alimentari, i zuccherifici. Proprio per venire incontro a queste esigenze Sivit ha realizzato formulazioni resinose per pavimenti industriali pensate per proteggere i componenti elettronici dagli effetti delle scariche elettrostatiche. Si tratta di formulati realizzati a seconda delle necessità del singolo pavimento industriale in resina, in grado di ottenere valori più o meno elevati di conducibilità elettrica grazie ai materiali utilizzati nella composizione chimica del pavimento stesso. In casi particolari viene annegata all’interno del rivestimento una rete costituita da bandelle in rame, collegata all’impianto di terra; quanto sopra è inteso a rendere la pavimentazione conduttiva, dissipativa, antistatica.

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